Vi chiederete cosa distingue una fragola normale da una fragola felice. Ebbene, vi dirò con orgoglio che io sono destinata, insieme ai miei amici mirtilli, alle albicocche, alle ciliegie e a tanta altra frutta, alle confetture di Alberto Servadei. Vi dice nulla questo nome? A noi brillano gli occhi, ehm pardon, i colori, al solo sentirlo nominare.
Dovete pensare che in un cucchiaio di confettura Servadei c’è praticamente soltanto frutta e zucchero d’uva, nel rispetto di una ricetta che non prevede conservanti, gelificanti e altri additivi. Che soddisfazione poter vantare un’etichetta così corta, anzi cortissima, dove nel leggere la lista degli ingredienti vi verrebbe da esclamare: “ma è tutto qua?!”
E se non avete ancora provato ad aprire uno dei bellissimi barattoli Servadei, vi manca di certo un’esperienza gastronomica essenziale. Il profumo vi trasporterà all’istante nel bel mezzo della natura dove cresciamo, il sapore vi darà la sensazione di averci appena colto, mentre grana e consistenza compatta vi renderanno molto arduo richiudere il coperchio.